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Superbonus: che cos’è il fondo indigenti

da | 28 Settembre 2023 | Attualità

A fine luglio il Governo ha varato un decreto che prevede un contributo per gli interventi legati al Superbonus. Si tratta del fondo indigenti, a cui possono accedere però solo alcune categorie di persone: i requisiti sono molto precisi e imprescindibili, pena la perdita dell’importo erogato.

Che cos’è il fondo indigenti

È un contributo a fondo perduto: questo significa che prima occorre sostenere la spesa e dimostrare che è avvenuta, e solo successivamente si può richiedere il contributo. Tale contributo non produce effetti fiscali per il beneficiario.

La richiesta (istanza) di contributo va presentata dal 2 al 31 ottobre 2023.

Requisiti per l’accesso al contributo

Per accedere al fondo indigenti occorre:

  • avere un reddito di riferimento per il 2022 non superiore a 15.000 euro (ai sensi dell’art. 119, comma 8-bis.1, del decreto-legge n. 34 del 2020);
  • essere proprietario o avere reale diritto di godimento dell’immobile su cui sono stati eseguiti gli interventi, a far data dal momento in cui sono iniziati i lavori;
  • che l’abitazione su cui sono stati eseguiti gli interventi sia abitazione principale del richiedente;
  • avere sostenuto le spese dall’ 1 gennaio 2023 al 31 ottobre 2023;
  • che le spese riguardino gli interventi trainanti del Superbonus (efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica per veicoli elettrici) nella misura del 90% del loro ammontare.

Importi delle spese

L’importo massimo di spesa agevolabile è di 96.000 euro: su tale importo sarà calcolato il contributo che può rappresentare al massimo il 10% di tale somma.

Iter

  1. Attenta verifica del possesso dei requisiti;
  2. dal 2 al 31 ottobre compilazione e presentazione dell’istanza prevista tramite l’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Saranno richiesti, fra la varie informazioni:
    • i dati catastali dell’unità immobiliare oggetto degli interventi;
    • i codici fiscali dei componenti del nucleo familiare e rispettivi redditi complessivi nell’anno di imposta 2022;
    • le spese sostenute nel periodo 1 gennaio-32 ottobre 2023 (al lordo dell’eventuale sconto in fattura nel caso di cessione del credito);
  3. ricezione di una prima ricevuta che conferma la presa in carico da parte dell’Agenzia delle Entrate;
  4. se, a fronte dei controlli dell’Agenzia delle Entrate, l’istanza va a buon fine, ricezione entro il 30 novembre dell’importo di contributo stabilito e del mandato di pagamento; in caso contrario, ricezione dello scarto dell’istanza. Una seconda ricevuta attesa l’esito dell’istanza;
  5. ricezione del contributo tramite accreditamento sul conto corrente bancario o postale.

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    2 Commenti

    1. Felice Rossato

      Grazie dell’informazione, sulla quale conto anche per l’avvenire, tanti auguri alla vostra professione che se fatta bene, e l’espressione piu democratica che abbiamo a disposizione…
      Buon lavoro a tutti.
      Felice

      Rispondi
      • Redazione

        Grazie dell’apprezzamento per i nostri contenuti: ci fa piacere sapere che trovi utili le informazioni che condividiamo!

        Rispondi

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