La stagione termica è ormai vicina e anche chi utilizza biocombustibili (legna e pellet) per il riscaldamento sta facendo i conti con i rincari. C’è ancora convenienza?
Annalisa Paniz, direttrice generale di Aiel (Associazione italiana energie agroforestali), ai microfoni di Radio Number One ha fatto il punto sulla questione.
Con il pellet si risparmia
Anche il prezzo del pellet, per il quale l’Italia è fortemente dipendente dalle importazioni, sta subendo importanti aumenti nell’ordine del doppio rispetto alle stagioni precedenti.
Nonostante ciò, questo biocombustibile legnoso risulta più conveniente di circa il 33% rispetto al prezzo attuale del gas metano (per il quale si attende un aumento nei prossimi mesi).
Il consiglio per i consumatori, impauriti dall’escalation dei costi, è di evitare la corsa all’accaparramento del pellet e di acquistare il quantitativo necessario per far fronte al prossimo inverno, rivolgendosi sempre a rivenditori di fiducia.
Non è tutto uguale
Come abbiamo avuto modo di ribadire più volte sulle pagine della nostra rivista, c’è pellet e pellet.
Il prezzo può talvolta essere un elemento fuorviante al momento dell’acquisto. Occorre invece accertarsi che si tratti di un prodotto di qualità, certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 (l’unica che assicura l’accesso al Conto termico).
Quali sono, altrimenti, i rischi? Elevato contenuto di ceneri che danneggia l’apparecchio, alterazione del regolare funzionamento della stufa e resa ridotta. Esiste poi una certificazione di parte terza che garantisce il rispetto della normativa. Per approfondire questi aspetti clicca qui.
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