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Spreco alimentare, un dramma contro il quale tutti possiamo agire

da | 8 Settembre 2021 | Attualità

Numeri alla mano, secondo la FAO (dati presentati nel 2019) lo spreco alimentare in Italia vale più di 15 miliari di euro, di cui oltre 11 miliardi sprecati nell’ambito domestico.

Questo significa, tra le altre cose, inquinamento per la produzione, la commercializzazione e lo smaltimento di alimenti che non vengono consumati e spreco di denaro. A fronte di una popolazione di 820 milioni di persone che, nel mondo, non sono alimentate a sufficienza.

Cosa si sta facendo nel nostro Paese per risolvere o almeno arginare questo problema?

Da anni associazioni e imprese sociali come Last Minute Market si stanno battendo per intervenire nel settore della grande distribuzione e la ristorazione e, finalmente, nel 2016 è stata approvata una Legge (166/2016) che incentiva la donazione di cibo non più commercializzabile a persone bisognose. Non solo. Questa legge consente che le eccedenze alimentari non più idonee al consumo umano possano «essere cedute per il sostegno vitale di animali e per la destinazione ad autocompostaggio o a compostaggio di comunità con metodo aerobico». Ma non basta.

Cosa può fare ogni singolo consumatore contro lo spreco alimentare?

Considerando che i 4/5 dello spreco si realizzano a livello domestico, è necessaria un’inversione di rotta anche e soprattutto da parte dei consumatori finali. Questo si traduce in semplici azioni che ciascuno può imparare a fare:

  • avere una maggiore consapevolezza degli sprechi: osservare la quantità di cibo che finisce nella pattumiera per avere un’idea di quanto sia possibile migliorare le proprie abitudini;
  • fare una spesa più accorta: tornare alla classica «lista della spesa» consente di acquistare ciò che è veramente necessario, prestando anche attenzione alle scadenze dei vari prodotti;
  • nell’alimentazione privilegiare i cibi freschi e locali (valorizzando la filiera corta) o quelli fatti in casa;
  • riutilizzare gli avanzi o gli scarti;
  • usare gli eventuali scarti per produrre compost.

I benefici derivanti dall’adozione di queste poche e semplici pratiche saranno visibili anche a livello di portafoglio.

Foto di highwaystarz

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