Alcuni studi di riferimento suddividono i diversi tipi di legna in funzione del peso specifico, considerando duri e compatti i legnami con peso superiore a 550 kg per metro cubo, e teneri e leggeri tutti quelli al di sotto di tale limite.
Sono considerati teneri il pioppo, il salice, la betulla, l’ontano e tutte le conifere (abete bianco, abete rosso, pino cembro, pino nero, larice, ecc.); va ricordato che le conifere sono ricche di resina, motivo per cui bruciano più velocemente e tendono a emettere molte scintille; pertanto non sono propriamente adatte per l’utilizzo in focolari aperti. Ne consegue che le specie legnose migliori per uso come legna da ardere sono proprio i legni duri, ovvero il legname che si ottiene dai boschi di quercia (cerro, leccio, roverella), i più pregiati insieme al legname di faggio, carpino nero e robinia.
Tuttavia non esiste un legno migliore di altri in modo assoluto, poiché ad alcune caratteristiche ottimali se ne accompagnano altre minori. Le caratteristiche ottimali del legno da ardere, e di conseguenza dell’intera combustione, sono le seguenti:
- avere un buon rendimento calorico;
- poter essere acceso senza difficoltà;
- bruciare senza fiamma o fumo;
- ridursi abbastanza rapidamente in «brace»;
- durare a lungo;
- non «scoppiettare» con lancio di scintille.
Il legno che si ottiene dal faggio ha quasi tutti i requisiti citati, ma si consuma abbastanza rapidamente. Il legno della quercia dura a lungo ma genera temperature inferiori. Quello di castagno ha un buon rendimento, produce una temperatura elevata durando a lungo; per contro però brucia mantenendo un po’ di fiamma, emette fumo e di frequente scoppietta lanciando scintille e faville. Per tale motivo la legna di faggio e quercia è solitamente preferita per fornelli e bracieri aperti, mentre quello di castagno è più adatto per le cucine-stufe o i camini chiusi.
Caratteristiche per i tipi più comuni di legna da ardere
TIPO DI LEGNO | QUANTITÀ DI CALORE | FACILITÀ DI COMBUSTIONE | DENSITÀ DEI FUMI |
---|---|---|---|
LEGNI DURI | |||
Acero | alta | buona | bassa |
Castagno | alta | buona | alta |
Ciliegio | media | buona | bassa |
Faggio | alta | buona | bassa |
Carpino nero | alta | buona | bassa |
Noce | media | buona | bassa |
Olmo | media | media | media |
Pioppo | bassa | buona | media |
Rovere | alta | buona | bassa |
LEGNI TENERI | |||
Abete | bassa | media | media |
Larice | media | buona | media |
Pino | bassa | media | media |
vorrei ricordare anche il frassino ( excelsior ) ottimo combustibile, frequente nei boschi spontanei in consociazione con acero e castagno.
Ma quanto inquina il fumo emesso dalla legna? Nell’articolo se ne parla? Quante polveri sottili e quanta CO2 nei confronti del metano da riscaldamento?. Un buon articolo deve confrontare i combustibili per il riscaldamento riguardo a potere calorico ed emissioni, criteri più importanti anche del costo, perché la legna uno può averla in casa, soprattutto gli hobbisti della campagna, quali sono spesso i lettori di questa rivista. È necessario anche parlare di stufe, aggiornando un articolo della rivista di 3 anni fa sulla valutazione con stellette (da 1 a 5) delle nuove stufe e inserti per caminetti. Grazie
Buongiorno, grazie per averci scritto. Le abbiamo risposto tramite messaggio privato.
chissa perche’ non viene preso in considerazione tra i legni duri e ad alta resistenza l’olivo, i caminetti li usiamo anche al sud
Come buon legno da ardere aggiungerei l’acacia
Buongiorno, è possibile quantificare l’utilizzo della legna per riscaldarsi in termini di emissioni di CO2?
Ovvero un bilancio tra assorbito durante la vita della pianta e successivamente rilasciato con la combustione?
Inoltre, quante ppm rilascia mediamente una stufa a legna rispetto ad una a pellet o altro sistema di riscaldamento che metta ppm?
Grazie
Buongiorno, grazie per averci scritto. Le abbiamo risposto tramite messaggio privato.