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Legna da ardere: caratteristiche e classificazione

da | 14 Luglio 2021 | Giardino

Alcuni studi di riferimento suddividono i diversi tipi di legna in funzione del peso specifico, considerando duri e compatti i legnami con peso superiore a 550 kg per metro cubo, e teneri e leggeri tutti quelli al di sotto di tale limite.

Sono considerati teneri il pioppo, il salice, la betulla, l’ontano e tutte le conifere (abete bianco, abete rosso, pino cembro, pino nero, larice, ecc.); va ricordato che le conifere sono ricche di resina, motivo per cui bruciano più velocemente e tendono a emettere molte scintille; pertanto non sono propriamente adatte per l’utilizzo in focolari aperti. Ne consegue che le specie legnose migliori per uso come legna da ardere sono proprio i legni duri, ovvero il legname che si ottiene dai boschi di quercia (cerro, leccio, roverella), i più pregiati insieme al legname di faggio, carpino nero e robinia.

Tuttavia non esiste un legno migliore di altri in modo assoluto, poiché ad alcune caratteristiche ottimali se ne accompagnano altre minori. Le caratteristiche ottimali del legno da ardere, e di conseguenza dell’intera combustione, sono le seguenti:

  • avere un buon rendimento calorico;
  • poter essere acceso senza difficoltà;
  • bruciare senza fiamma o fumo;
  • ridursi abbastanza rapidamente in «brace»;
  • durare a lungo;
  • non «scoppiettare» con lancio di scintille.

Il legno che si ottiene dal faggio ha quasi tutti i requisiti citati, ma si consuma abbastanza rapidamente. Il legno della quercia dura a lungo ma genera temperature inferiori. Quello di castagno ha un buon rendimento, produce una temperatura elevata durando a lungo; per contro però brucia mantenendo un po’ di fiamma, emette fumo e di frequente scoppietta lanciando scintille e faville. Per tale motivo la legna di faggio e quercia è solitamente preferita per fornelli e bracieri aperti, mentre quello di castagno è più adatto per le cucine-stufe o i camini chiusi.

Caratteristiche per i tipi più comuni di legna da ardere

TIPO DI LEGNOQUANTITÀ DI CALOREFACILITÀ DI COMBUSTIONEDENSITÀ DEI FUMI
LEGNI DURI
Aceroaltabuonabassa
Castagnoaltabuonaalta
Ciliegiomediabuonabassa
Faggioaltabuonabassa
Carpino neroaltabuonabassa
Nocemediabuonabassa
Olmomediamediamedia
Pioppobassabuonamedia
Roverealtabuonabassa
LEGNI TENERI
Abetebassamediamedia
Laricemediabuonamedia
Pinobassamediamedia

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    10 Commenti

    1. mariagrazia adduci

      vorrei ricordare anche il frassino ( excelsior ) ottimo combustibile, frequente nei boschi spontanei in consociazione con acero e castagno.

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    2. Marino Cavinato

      Ma quanto inquina il fumo emesso dalla legna? Nell’articolo se ne parla? Quante polveri sottili e quanta CO2 nei confronti del metano da riscaldamento?. Un buon articolo deve confrontare i combustibili per il riscaldamento riguardo a potere calorico ed emissioni, criteri più importanti anche del costo, perché la legna uno può averla in casa, soprattutto gli hobbisti della campagna, quali sono spesso i lettori di questa rivista. È necessario anche parlare di stufe, aggiornando un articolo della rivista di 3 anni fa sulla valutazione con stellette (da 1 a 5) delle nuove stufe e inserti per caminetti. Grazie

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    3. dario fai

      chissa perche’ non viene preso in considerazione tra i legni duri e ad alta resistenza l’olivo, i caminetti li usiamo anche al sud

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    4. licio

      Come buon legno da ardere aggiungerei l’acacia

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    5. Gianmarco

      Buongiorno, è possibile quantificare l’utilizzo della legna per riscaldarsi in termini di emissioni di CO2?
      Ovvero un bilancio tra assorbito durante la vita della pianta e successivamente rilasciato con la combustione?
      Inoltre, quante ppm rilascia mediamente una stufa a legna rispetto ad una a pellet o altro sistema di riscaldamento che metta ppm?
      Grazie

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    6. Massimo

      Nei boschi di media montagna ci sono molti noccioli selvatici, ma non vedo in elenco il legno di nocciolo. Che caratteristiche ha il legno di nocciolo?

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