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I biscotti, origine ed evoluzione di un prodotto popolare

da | 10 Novembre 2023 | Dalla rivista, Cucina

I biscotti sono un alimento diffuso, disponibile in una varietà di forme, dimensioni e sapori. Sono spesso consumati come colazione, spuntino di metà mattina o pomeridiano, o ancora come dessert. Ma da dove arrivano e, soprattutto, erano dolci anche in origine?

Scomodiamo perfino un mito…

Il mito in questione è quello degli Argonauti, i cinquanta guerrieri che accompagnarono Giasone alla conquista del vello d’oro che gli avrebbe permesso di riottenere il trono di Iolco (in Tessaglia) usurpato da Pelia.

Secondo la leggenda Giasone, prima di partire, aveva incaricato il cuoco di preparare un grande quantitativo di pane per il viaggio, ma questi si dimenticò di estrarlo dal forno al momento giusto ottenendo così un pane secco, friabile e brunito di colore: fortunatamente, questo incidente di percorso si rivelò provvidenziale perché ne risultò un alimento che rimase buono a lungo.

Ma questa è una leggenda: quali sono invece le prime attestazioni?

I biscotti non erano così come noi li conosciamo ora

In origine erano un semplice pane secco più che un biscotto, e quindi non erano dolci. Se ne servivano i Romani per affrontare i lunghi viaggi in mare perché il panis nauticus – questo il nome con cui veniva chiamato questo prodotto – essendo secco, durava più a lungo del pane tradizionale, mantenendo inalterate le proprietà organolettiche.

Anche nei documenti relativi alla Crociate così come nel Milione di Marco Polo si parla di un pane cotto due volte (biscotus in latino tardo-medievale).

Ma quando diventarono dolci? Probabilmente il passo dal pane biscotus ai biscotti dolci avvenne molto presto, prima con l’aggiunta del miele e, successivamente, con lo zucchero che in Europa si diffuse nell’Ottocento. Nello stesso periodo iniziarono a svilupparsi anche i biscottifici industriali.

La tradizione rurale

Anche nel mondo contadino non mancavano i biscotti: per prepararli si sfruttava il forno a legna, che veniva accesso per produrre il pane e utilizzato quindi per altre cotture come focacce dolci e salate, pizze.

Il forno poteva essere:

  • una struttura autonoma rispetto all’abitazione ed essere pertinenza di una singola corte o di più edifici;
  • adiacente all’accesso dell’abitazione.

La sua accensione era un’operazione che richiedeva alcune ore al fine di portarlo alla temperatura ottimale per cuocere il pane: nel mentre, dentro casa continuava la preparazione del pane che iniziava già dalla sera prima, quando la farina che veniva setacciata e messa nella madia in quantità necessaria per il pane settimanale per tutta la famiglia.

Per approfondire la storia dei forni a legna per la cottura del pane e sulla preparazione di quest’ultimo, leggi l’articolo disponibile qui.

Caratteristici biscotti della tradizione contadina sono le ciambelline contadine al vino, tipiche del Lazio, e in particolare della zona dei Castelli Romani. Sono anche conosciute come “ubriachelle”, anche se non vi è accordo sull’etimologia di questo termine: secondo alcuni legato all’uso di inzupparle nel vino, secondo altri all’impiego del vino per la preparazione.

Se ti interessa la ricetta (e anche quella dei cantucci) clicca qui.

Foto di ©Edizioni L’Informatore Agrario

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