Dopo gli aumenti avvenuti nello scorso anno, anche nel 2023 la risalita del costo del denaro continua e per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile si tratta di una vera stangata.
La casa, un bene di primaria importanza, ma costoso
Il 1° Rapporto Federproprietà-Censis «Gli italiani e la casa» mette nero su bianco quanto è già noto da tempo: gli italiani sono un popolo di “proprietari” di case (è il 70,8% delle famiglie a possedere quella in cui vive) e l’acquisto di un’abitazione è considerato fra le priorità, quasi sinonimo di sicurezza economica.
Ma questo rifugio, questo luogo che per molti, con e dopo la pandemia, è diventato anche un ambiente polifunzionale (perché adibito anche a uso ufficio o “palestra”) sta costando caro.
Dall’anno scorso, infatti, i tassi di interesse applicati ai mutui sono in continua crescita e al momento è impossibile fare previsioni e determinare quando la salita terminerà.
A farne le spese sono tutti coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile.
Come bloccare gli aumenti futuri dei mutui a tasso variabile
Nell’articolo pubblicato sul n. 1/2023 di “Vivere La Casa in Campagna” Davide Cecchinato, Presidente Adiconsum Veneto, ha illustrato nel dettaglio quali sono le soluzioni a cui fare ricorso per evitare di trovarsi di fronte a rate in continuo aumento che non si è in grado di sostenere. Le opzioni sono tre, cioè:
- rinegoziazione;
- surroga;
- sostituzione.
L’articolo integrale è scaricabile da qui.
Foto di ©kerkezz – stock.adobe.com
0 commenti