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Lotta ai rifiuti: raccolta differenziata, riciclo ed educazione sono le nostre armi

da | 17 Marzo 2022 | Dalla rivista

Nel 2019 Ranjit Baxi, Presidente fondatore della Global Recycling Foundation, dichiarava che «gli esseri umani hanno consumato più risorse negli ultimi 50 anni che in tutta la storia precedente e i rapporti indicano che abbiamo solo 12 anni per invertire il danno che è già stato causato».

Parallelamente è aumentata la produzione di beni di consumo, che, una volta esaurita la loro funzione o se sono semplicemente guasti, vengono destinati al fine vita per essere sostituiti. Questo, almeno, è stato il tipo di economia che ci ha accompagnati fino ad oggi, ma che ora siamo tenuti ad abbandonare per ridurre il nostro impatto sul pianeta. La strada non può che essere quella del riciclo e del corretto smaltimento dei rifiuti, da quelli organici a plastica, vetro, carta ecc.

Alcuni dati sulla produzione dei rifiuti

In Europa la produzione complessiva di rifiuti urbani nel 2019 ha registrato un incremento rispetto al 2018 del 1,3%, da circa 221,6 milioni di tonnellate a circa 224,4 milioni di tonnellate, con una produzione pro capite di 506 kg.

In Italia, secondo i dati forniti dal rapporto ISPRA per il 2020 (quindi più recenti), vi è stato un calo del 3,6% rispetto al 2019 nella produzione nazionale dei rifiuti urbani (che si attesta a 28,9 milioni di tonnellate) con una produzione pro capite di 488 kg (quindi, ben più di 1 kg di rifiuti al giorno a testa). Di questa totalità la raccolta differenziata costituisce il 63% con una crescita di 1,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Questo per quanto riguarda i rifiuti urbani. Ma la questione rifiuti è molto più complessa di come sembra e un problema di più ampia portata.

Stiamo riempiendo il pianeta di immondizia

Oltre ai rifiuti urbani c’è poi il “sommerso”, ovvero tutti quei rifiuti che non vengono smaltiti in modo corretto, ma che vengono abbandonati un po’ ovunque: lungo le strade, nei fossi, nei campi, lungo i sentieri di montagna, nei fiumi, nei mari. Ne hanno ben coscienza i tanti singoli o gruppi di volontari attivi nella raccolta dei rifiuti. Fazzoletti di carta, immancabili bottiglie di plastica e di vetro, lattine e bicchieri, incarti di plastica, indumenti, scarpe, borse, cerchioni delle auto, elettrodomestici (ebbene sì, anche e soprattutto nei posti più remoti). Senza dimenticare il retaggio della pandemia: le mascherine. E il repertorio potrebbe continuare all’infinito.

In sostanza, l’ambiente in cui viviamo viene usato come una discarica a cielo aperto, con danni al decoro pubblico, al paesaggio, all’ambiente e alla nostra salute.

Lo ricordiamo: quest’azione così diffusa è un illecito, che comporta l’impiego di ingenti risorse pubbliche per porvi rimedio.

L’ambiente è la nostra casa, dobbiamo averne cura

È un principio semplice, una logica elementare: non abbiamo un altro pianeta, altre risorse, altre possibilità. Esattamente come non butteremo un rifiuto per terra nella nostra casa, così dovremmo fare all’esterno.

Un passo avanti è stato fatto di recente con la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione, con l’introduzione della tutela dell’ambiente e della biodiversità nella Carta, di cui abbiamo parlato nell’editoriale del numero di primavera.

Cos’altro serve per dissuadere dal compiere questi comportamenti negativi? Probabilmente più iniziative di educazione ambientale sia a livello scolastico sia rivolte agli adulti: occorre accrescere la consapevolezza dei danni e, soprattutto, delle opportunità di un corretto smaltimento.

I rifiuti sono la settima risorsa

Come riportato sul sito ufficiale del Global Energy Day (la giornata mondiale intitolata al riciclo, che ricorre ogni 18 marzo dal 2018), i rifiuti possono costituire la settima risorsa, per preservare le risorse primarie (aria, acqua, petrolio, gas naturale, carbone, minerali). Esso infatti aiuta a:

  • combattere il cambiamento climatico, permettendo di risparmiare oltre 700 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e compensando annualmente tutte le emissioni di CO2 generate dall’industria aeronautica;
  • aumentare l’occupazione mondiale in tutto il mondo;
  • conservare le risorse primarie, fornendo il 40% del fabbisogno mondiale di materie prime.

Per un mondo con meno rifiuti

Come sempre, sta poi al singolo individuo agire virtuosamente nella propria quotidianità. Ecco allora alcune semplici azioni virtuose per ridurre il quantitativo di immondizia pro capite:

  • evitate gli sprechi, soprattutto di cibo: qui trovate un utile vademecum su come fare;
  • valutate la possibilità di riparare i beni guasti;
  • prima di smaltire un bene provate a pensare se vi può tornare utile per altri impieghi, magari in una nuova veste: qui trovate alcuni nostri suggerimenti;
  • differenziate i rifiuti in modo corretto, controllando sull’imballaggio l’etichetta ambientale (obbligatoria dal 1° luglio).

Campagne e iniziative per diffondere la cultura del riciclo

La prima è la già citata Giornata mondiale del Riciclo, indetta dall’ONU ogni 18 marzo, che ha due obiettivi dichiarati:

  • dire ai leader mondiali che il riciclo è semplicemente troppo importante per non essere una questione globale e che è urgente un approccio comune e congiunto;
  • chiedere alle persone in tutto il pianeta di pensare alle risorse, non agli sprechi, quando si tratta dei beni che ci circondano – finché ciò non accadrà, semplicemente non assegneremo ai beni riciclati il ​​vero valore.

La seconda iniziativa si tiene dal 4 al 10 aprile ed è il Paper Week, una campagna informativa organizzata da Comieco sulla raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone.

La terza è invece la campagna “Tu fai la differenza”, realizzata da Astral Infomobilità e Regione Lazio, contro l’abbandono dei rifiuti sulle strade, che, oltre a essere un danno al decoro, è causa di numerosi incidenti stradali.

Vi invitiamo a segnalarci nei commenti sia altri progetti che aiutino a sensibilizzare sul tema del riciclo che le azioni e i provvedimenti che suggerite per porre un limite alla malsana abitudine di deturpare l’ambiente con i rifiuti.

Foto di sergeitokmakov

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